Quando lui ti invita fuori per un week-end e poi dorme con la madre.

Vi giuro che è capitato! E’ successo realmente e l’ho ha fatto che aveva già più di 45 anni. In teoria un uomo. Capisco la delicatezza, capisco il rispetto, capisco tutto. Ma non mi puoi invitare a casa tua al paesello in provincia di Siena e poi mi lasci sola e vai a casa di tua madre! Non è plausibile! Vuoi fare il signore? Non vuoi approfittare di me? Vuoi che io rimanga solo un’amica? Va bene tutto, ma almeno dormiamo nella stessa casa! Non dico nello stesso letto, non dico nella stessa camera…ma almeno nella stessa casa!!!

Quella notte mi sono infilata nel suo letto e pensavo soltanto “che bello, non ci posso credere, sto dormendo nel suo letto”…peccato che fossi sola e lui…nel letto con la madre!

Posso capire se sei Humphrey Bogart, stai con Lauren Bacall e arriva Marilyn Monroe, in quel caso potresti essere un po’ destabilizzato dalla situazione, ma se mi inviti a venire a casa tua nelle colline senesi, con te, mi aspetto che stai con me, non con tua madre!

Di Edipo e di altre stranezze.

Capisco, capisco molte cose io, ognuno ha le proprie “stranezze” e va più che bene. Quando si ama si capiscono molte cose. Quando però si passa sopra a tutto è veramente amore? O ci troviamo di fronte ad una “passione” morbosa, cieca e che tralascia del tutto il rispetto per se stesse? Parliamo ancora di dipendenza affettiva? Guarda se non va a finire che la psicologa ha ragione!

Il complesso di Edipo è qualcosa di molto articolato e preciso ed è tipico dell’infanzia “Verso i cinque-sei anni, il bambino rinuncerà gradualmente a prendere il posto del genitore del suo stesso sesso, respingendo nell’inconscio le proprie emozioni e passioni” (Tratto da https://www.my-personaltrainer.it/salute/complesso-di-edipo.html ). I risvolti, le sfaccettature e conseguenze del superamento non completo sono molti.

Io non posso saperlo, non avendo le competenze adeguate, ma il dubbio che l’uomo in questione non lo abbia superato del tutto mi viene e anzi mi viene da pensare che lo abbia sviluppato in un modo tutto suo estendendolo anche alla sorella! 

” Mia sorella è la migliore donna al mondo” , “Dovrei trovare una come mia sorella”, “Non esiste una come mia sorella”…ma la sorella è sposata, non può dormire con lei. La mamma invece è sola nel suo letto, quindi si stende accanto a lei. A me ‘sta cosa fa venire i brividi! Sono stana io? Ho visto persino la sorella baciargli i piedi mentre lui era sul letto di ospedale. Mi ha fatto strano. Io i piedini li bacio alle mie nipoti, cioè li baciavo quando erano molto piccole. Ma già a dieci anni mi sembrerebbe strano. Comunque voglio interpretarlo come un gesto di affetto in un momento difficile. Così come ho interpretato il suo dormire con la madre quando è scomparso il padre. Ma poi no. Non solo quando sono andata io, ma tutte le notti dormiva con sua mamma! Però ripeto la strana potrei essere io nell’attribuire a ciò un peso. E’ quasi meglio pensare che, semplicemente, non voleva dormire con me.

Un week-end tra le donne della sua vita (esclusa me).

Parlai per caso con la sorella del fatto che lui non avesse dormito con me, per magia, la notte successiva dormì con me. Nel mio/suo stesso letto.

Notte di amore e passione? Notte indimenticabile? Notte straordinaria? Sì, ad una domanda posso rispondere sì. INDIMENTICABILE. Ci siamo abbracciati, coccolati, parlati, ma non è successo nulla. Neanche un bacio. E va bene, ci può stare. Ma la cosa più indimenticabile è stata la mia solitudine. Sono stata sempre sola, se non qualche chiacchiera con la sorella quando la incontravo, uno sfuggevole ed inutile saluto con una zia. Ma sono stata sola.

Mi sono messa sul divano a leggere. Arriva lui e mi dice “che fai?” evidentemente leggevo, “scusa ma qui ho sempre da fare” e se ne va. Poco dopo mi affaccio al balcone e mi accendo una sigaretta. Abbasso lo sguardo e lo vedo seduto accanto alla madre in giardino. D’altronde se uno ha da fare chi sono io per impedirglielo.

Decido di scendere. Tempo cinque minuti se ne vanno tutti e due. Lei perché era arrivata la sorella e lui? Della serie “ma perchè mi hai invitato???”

Mi fermo qui perché altrimenti non mi credereste. Non credereste mai a tutte le situazioni alle quali mi sono sottoposta in quel week-end per un uomo, che uomo non è. In quel week-end avremmo dovuto perderci tra la Val D’Orcia, le crete senesi e del buon vino. Invece io a leggere e lui con la madre. E non ci crederete mai, ma rispetto al resto delle vicende accadute in questi anni, quel week-end è stato il momento più gradevole di tutta questa bizzarra e dolorosa esperienza!

Stay tuned! Il nostro eroe vi stupirà ancora!

Vi lascio una foto emblematica, ricordo di quel week-end e un gran classico che non muore mai, nella versione di Domenico Modugno.

  • Io mammeta e tu (1956 testo R. Pazzaglia, musica D. Modugno. Lato 2 del singolo Musetto)