Il mio tempo è contingentato, ora ancora di più per via dell’aerosol.
E’ risaputo che per fare la terapia con aerosol i malcapitati prendono mesi di malattia a volte anche un’aspettativa se il problema “occlusale” non si risolve facilmente. D’altronde quei dieci/quindici minuti di esalazioni portano via non solo tempo, ma tanta energia.
Questa una delle tante frasi che mi sono sentita dire dal nostro eroe, il nostro Mister Hero. Voi mi direte ma perché? Perché non sei fuggita via da un tipo del genere? Eh perché…
Perché io vedevo in lui un animo buono, ma tormentato, sentivo il suo affetto e la sua voglia di condividere cose con me. E poi ero innamorata. O forse dipendente. E torna ancora il tema della dipendenza affettiva.
Lui comunque doveva fare l’areosol, quindi non ci potevamo vedere e chi sono io per togliere tempo a questa terapia salvavita? Così lunga e così articolata?
Centinaia di inviti, anche solo per un caffè. Una volta mi disse “Io programmo le mie giornate, non avrò nulla da fare, ma le programmo”
Questa devo ancora capirla. Ma capisco che, quando non hai nulla da fare e sei spento ti poni degli obiettivi minimi, tipo “oggi pomeriggio leggo altrimenti non faccio nulla e mi deprimo”. Ma se qualcuno ti chiama e ti dice “andiamo a fare una passeggiata” il libro può aspettare. Mi dispiace di non essere stata in grado di farlo uscire allora, mi dispiace che sia uscito quando io non c’ero.
Le uscite avevano luogo sopratutto quando io lo stremavo. Insistevo senza pietà e alla fine ci vedevamo e il nostro eroe indovinate un pò?
Era carinissimo, gentilissimo, dolcissimo ed oserei dire felice! Sì, ricordo con piacere una bellissima cena sul suo terrazzo, che belli che eravamo al tramonto. Con gli occhi scintillanti.
Occhi che si sono persi gli uni negli altri e lì forse sono rimasti fermi, per sempre.
Ora però devo andare, ho veramente bisogno di un areosol!