Quando l’altra ha i beni al sole e tu no.
O anche, quando lei è di Roma nord e tu di Roma Sud. Lei ha casa a Balduina e tu a Centocelle. Quando lei c’ha l’attico e tu il seminterrato. Quando sei uguale uguale a lei, ma lei c’ha l’upgrade.
Ebbene sì è solo un upgrade (mi piace questa cosa che l’informatica, senza volerlo fa parte di tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana!). Nel comunicarmi tale novità proprio questo mi ha detto. Una cosa che suona più o meno come “è cosi, come te, è cosà come te, è bla bla bla come te, ma lei ha questo e questo”. La cosa positiva è che io SONO (soltanto) lei HA.
Sapete che c’è? Preferisco il verbo ESSERE al verbo AVERE. Eh certo, sei lei È ed HA pure, vince lei! Ma con un uomo così ci vorremmo stare?
Ora al di là delle battute e della fiction, togliendo i cretini che prendono sul serio la cosa, attenzione perchè c’è chi guarda veramente alla “roba” di verghiana memoria. Chi ha deciso che non ero abbastanza, che non avendo case, macchine e un lavoro di un certo prestigio, o meglio di una certa bigotta certezza e tristezza non potevo rientrare nelle sue scelte. Praticamente, come dicevo prima, non ho l’upgrade!
L’ irrequietudine del benessere e la “poraccitudine” dell’animo.
Siamo tutti d’accordo che vivere senza una casa, senza soldi e con un lavoro precario è molto molto faticoso e che avere un bel conto in banca e una plafond sostanzioso nella carta di credito è invece molto molto soddisfacente. Insomma niente moralismi ipocriti, i soldi non fanno la felicità ma se ce li hai è meglio.
Scegliere una persona perché ha i soldi non è una novità, non è fantascienza, non è raro. Poi ognuno di noi può giudicare come vuole le scelte degli altri. Io no. Mi fa solo venire il voltastomaco e diciamolo pure un po’ di rosicamento, perchè tu i sbatti una vita e poi chi ha più soldi, conoscenze, famiglie in vista di cardinali, ufficiali medici e politici, ti passa sempre avanti! In ogni ambito! Io, quello che ho, me lo sono sudato, per carità, mai andata in miniera, ma ho lavorato, studiato e grazie ai sacrifici miei e dei miei genitori me la passo discretamente. Ma non vengo da una famiglia con i beni al sole. Non mi hanno comprato la casa a vent’anni nella quale io sono andata a vivere e tranquillamente ho studiato scegliendo di fare Indiana Jones per poi ritrovarmi davanti alla scrivania che mio padre aveva già predisposto per me tramite i suoi amici. Che per carità mi sarebbe piaciuto, ma questa non è la mia vita. Io sono una di quelle “per cui la guerra non è mai finita” e “non sono una signora” come cantava la cara Loredana Bertè, esempio di donna, almeno nell’immagine pubblica, che ha sempre lottato. Questo è quanto. E capisco perché Lui è qualche mio ex se so’ buttati a vivere sereni con le figlie di papà che hanno potuto realizzarsi molto meglio perché la via è stata senza ostacoli, solo il minimo sforzo per fare cose normali, come studiare e lavorare e in alcuni casi neanche quello. Su questo lato l’upgrade ce l’ho io!
- “Non sono una signora” (1982, Traslocando)
Capita così di incontrare persone che , nella loro “poraccitudine d’animo” o condizione di “borghesi arricchiti“, pensino che chiunque sia lì ad amarli in realtà voglia togliergli la casa o chissà cosa. Mah. Dovresti essere un gran riccone però per pensare questo…ah non il gran riccone non si fa di questi problemi. Per carità esiste il gran problema di uomini divorziati che devono lasciare la casa alla mamma dei loro figli e che si ritrovano a dover pagare un affitto e dare gli alimenti e con uno stipendio medio è abbastanza frustante ed è per questo che i ricconi si possono permettere anche di sbagliare donna. Però iniziare un rapporto pensando a questo ti chiude il cuore, l’anima e la vita.
Lui ad esempio ha lasciato una ragazza dopo anni perché non guadagnava abbastanza per mettere su famiglia. Sono scelte.
Io oggi faccio un grande applauso, un inchino dal profondo del mio cuore e con tutta la stima possibile a chi si ama davvero, a chi mette su famiglia senza beni al sole a chi lavora sodo, a chi in mezzo alle mille difficoltà riesce ancora ad amarsi e ad avere una famiglia serena.
Perché alla fine del nostro giretto nella vita quello che ne rimarrà è solo l’amore. Banale vero? Ma è così! E buona livella a tutti!
- ‘A Livella (Antonio de Curtis)
“Tu qua’ Natale…Pasca e
Ppifania!!!
T”o vvuo’ mettere ‘ncapo…’int’a cervella
che staje malato ancora e’ fantasia?…
‘A morte ‘o ssaje ched”e?…è una livella.
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